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"In questa raccolta i versi di Pietro Fratini raccontano di imperi e imperatori, filosofi, sapienti e poeti greci e romani; insomma, si tratta di una poesia che non solo si ispira, ma interroga la classicità. All'interno delle sezioni, dittici, trittici e rimandi fra personaggi scandiscono il ritmo, conferendo alla raccolta un respiro agile e vario. L'autore smaschera le proprie fonti, le esibisce senza pudore, come ormai ci hanno abituati gli ultimi sessant'anni di poesia. Cosa cercano di dirci, allora, questi personaggi a cui viene data voce, così diversi l'uno dall'altro? Fratini, come i suoi poeti contemporanei, non può più far appiglio alle grandi ideologie, o a sperimentazioni linguistiche ideologizzate, scelte che invece hanno caratterizzato i grandi poeti di secondo Novecento". (dall'Introduzione di Andrea Bongiorno)